La famiglia Karnowski, di Israel J. Singer

Berlino 1920

In occasione delle giornate della memoria, ripropongo la recensione di un grande classico della letteratura ebraica, che avevo pubblicato qualche tempo fa su un altro blog.


A volte ti capita d'imbatterti in un grande romanzo, probabilmente un capolavoro, come "La famiglia Karnowski" di Israel J. Singer, pubblicato da Adelphi, allora ti domandi: cos'è di preciso a renderlo tale?

Sono le storie che vi sono raccontate? Probabilmente no, visto che si tratta della saga di una famiglia ebrea polacca fuggita dallo shtetl ed emigrata in Germania ai primi del Novecento e ti ricorda molte altre storie simili che hai letto nella tua vita, fatte di sogni, speranze, delusioni, grandi passioni, ingiustizie, amori non corrisposti e ideali mal riposti.

Allora sarà lo stile, ti dici. Ma anche quello, se lo vai ad analizzare attentamente, ti appare certamente fresco, immediato, contemporaneo, senza fronzoli o ricercatezze, talvolta persino troppo semplice e scorrevole (sicuramente merito anche della bravissima traduttrice, Anna Linda Callow).

Sarà probabilmente la cornice storica, l’alba del Novecento, periodo pregno di attese e belle speranze ma in cui avverti distintamente i prodromi di future sciagure, come l’aria elettrica e umida che ti assale prima di un forte temporale. Anche questa però non è originale, l’hai incontrata altre volte, in tanti bei romanzi classici ambientati in quell’epoca.

Forse saranno i personaggi, così finemente cesellati e così reali, tridimensionali, che ti pare di averli già incontrati in qualche vita precedente.

David Karnowski, il capostipite della famiglia, è il primo a giungere in Germania insieme alla moglie Lea, alla ricerca di un riscatto sociale a Berlino. Appassionato di cultura germanica, parla un ottimo tedesco e non fatica ad ambientarsi e ad avere successo, al punto da rimanere profondamente scosso dalla scoperta che le leggi razziali riguardano anche lui, che si sente un tedesco. Rigidamente ancorato ai propri principi, David è convinto che "bisogna esser ebrei in casa e uomini in strada" per avere successo nella vita. La moglie Lea invece continuerà per tutta la vita a rimpiangere la sua casa e la sua vita in Polonia, rifiutandosi di imparare correttamente il tedesco e rifugiandosi nel suo nido domestico e nell'amore per i figli.

Georg, il figlio di David, dopo un’adolescenza turbolenta e un amore infelice, diventa un uomo affascinante e di successo; caparbio e passionale, incarna il vertice dell’ascesa sociale della famiglia, diventando medico e sposando un’infermiera di fede cristiana. Dal loro matrimonio nascerà Jegor, il personaggio più contraddittorio e complesso del romanzo. 

Jegor cresce negli anni di diffusione del nazismo e prova fin dalla più giovane età una forte avversione verso il padre, che accusa di avergli trasmesso l’onta della diversità, fonte per lui di tanta insicurezza e umiliazioni. Per sfuggire alla persecuzione nazista si trasferirà a New York e porterà  alle estreme conseguenze le contraddizioni insite nella famiglia.

Insieme alle protagoniste femminili del romanzo, a volte fragili e sottomesse come Lea, la moglie di David, oppure inaspettatamente moderne e volitive come Elsa, il grande amore di Georg, i membri della famiglia Karnowski ci offrono un affresco indimenticabile della società del tempo e della vita delle famiglie ebree vista dall’interno delle mura domestiche. Tanti nuovi amici che andranno ad aggiungersi agli altri già incontrati in altri bellissimi romanzi che avete letto nella vostra vita.

La verità è che ciò che rende un romanzo un capolavoro e quindi un classico della letteratura è l’insieme di tutte queste cose e di tante altre ancora, apparentemente piccole e insignificanti ma che, come i singoli elementi di un’orchestra, sono fondamentali per la perfetta esecuzione della sinfonia. Questo romanzo di Israel J. Singer, fratello del premio Nobel per la letteratura Isaac B. Singer, troppo a lungo e a torto dimenticato, ha senz'altro tutte le carte in regola per essere definito un capolavoro.

Israel J. Singer
La famiglia Karnowski
Traduzione di Anna Linda Callow
Adelphi



Commenti

Post più popolari