Sélim Nassib, Ti ho amata per la tua voce

 


"Se qualcosa doveva essere, io avrei detto androgina, uomo e donna insieme, senza sesso perché di ambo i sessi. E madre, oltre tutto, perché c'è Umm nel suo nome, madre di tutti e madre senza figli. E anche santa, poiché discende dal Profeta e porta il nome di una delle sue figlie. Ma comunque donna, certo, donna di nessun uomo, corpo vibrante ma intoccabile."

La casa editrice e/o ha recentemente ripubblicato questo bellissimo romanzo dello scrittore siriano Sélim Nassib, che narra la storia d'amore non corrisposta tra il poeta Ahmad Rami e Umm Kalthum, la più grande cantante araba del '900 e probabilmente di ogni tempo, tanto da essere considerata patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO. 

Musa ispiratrice delle più belle poesie di Ahmad Rami, che per lei scrisse 137 delle 283 canzoni interpretate dalla cantante durante la sua lunga carriera e che a lei si immolò amandola fino alla fine dei suoi giorni, Umm Kalthum è stata per il mondo arabo una figura leggendaria, paragonabile soltanto a Maria Callas per le sue qualità interpretative e divistiche, tanto che la Callas stessa la definì "voce incomparabile". Così, oggi, mezzo secolo dopo la sua scomparsa, avvenuta nel 1975, le sue canzoni d'amore, perdita e desiderio continuano ad essere programmate dalle radio e a riecheggiare nei taxi e nei caffè di tutto il mondo arabo. 

Donna carismatica, volitiva e indipendente, che amava le donne ma si nutriva dell'amore e dell'ammirazione degli uomini, Umm Kalthum non è stata soltanto una grande artista ma anche la portavoce del panarabismo, soprattutto dopo la disfatta della Guerra dei sei giorni. Amica prima del re Faruk e in seguito di Nasser, questa umile contadina nata in un piccolo villaggio sul delta del Nilo e divenuta la Stella d'Oriente grazie alla sua inconfondibile voce, è stata venerata da decine di milioni di arabi da Baghdad a Casablanca, che ogni primo giovedì del mese, dagli anni Trenta al 1973, sintonizzavano la propria radio per ascoltare in diretta i suoi celebri concerti pubblici. 

A fianco della storia d'amore e del sodalizio artistico scorre la Storia di un mondo, quello arabo, continuamente dilaniato tra il desiderio di progresso ed emancipazione dai colonizzatori europei e la spinta verso il fondamentalismo più oscurantista, che l'autore, nato e cresciuto a Beirut in una famiglia ebrea di origine siriana e con un passato come giornalista inviato speciale del quotidiano francese Liberatiòn durante la guerra del Libano, ricostruisce con lucidità ed obiettività. Un libro pertanto più che mai necessario oggi,  a quasi trent'anni dalla sua prima pubblicazione, per cercare di comprendere cosa rende questa cultura così vicina e allo stesso tempo lontana anni luce da noi e perché il conflitto tra Israele e il resto del mondo arabo pare non possa avere mai fine.



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