Le otto montagne, di Paolo Cognetti



"Più che un romanzo sul rapporto padre e figlio o sull'amicizia, questo è un romanzo sulla ricerca del proprio posto nel mondo." Paolo Cognetti

Qualche settimana fa Paolo Cognetti è venuto a incontrare i suoi lettori in una piccola libreria indipendente della mia città, Conegliano Veneto. Gli amici della libreria Tralerighe sono stati davvero bravi ad invitarlo, perché il suo romanzo sta piacendo moltissimo a lettori giovani e meno giovani e a buon motivo.

Le otto montagne è il tipico esempio di romanzo che a pochi mesi dalla sua uscita è già considerato un classico per svariati motivi: primi fra tutti i temi trattati - il rapporto col padre, l'amicizia fraterna tra due ragazzi tanto diversi quanto simili, la crescita personale -, poi la lingua ricca di riferimenti al mondo rurale delle Alpi - un mondo apparentemente sempre uguale a se stesso ma in realtà in lenta e progressiva mutazione - e infine la dimensione temporale tutto sommato indefinita - il romanzo potrebbe essere ambientato in qualsiasi epoca perché è appena sfiorato da ciò che succede al di fuori delle vite dei protagonisti. Al centro del racconto, oltre a Pietro e Bruno, ai genitori di Pietro e alla famiglia assente di Bruno, troviamo la montagna come luogo per eccellenza di educazione alla vita, alla conoscenza di se stessi, dei propri limiti, delle proprie ambizioni.

Ma se per qualcuno,  come Bruno, la montagna da scalare è e resta una sola per tutta la vita, altri come Pietro devono scalarle tutte prima di riuscire a trovare il proprio posto nel mondo e non è detto che poi alla fine ci riescano.

Paolo Cognetti
Le otto montagne
Einaudi


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