Gli anni della leggerezza, primo volume de La saga dei Cazalet di Elizabeth Jane Howard




Capisci di aver letto un buon libro quando giri l'ultima pagina e ti senti come se avessi perso un amico. 
Paul Sweeney

Non so a voi, ma a me le saghe famigliari piacciono sempre tantissimo, perché riescono a ricreare un microcosmo in cui chiunque di noi finisce per riconoscersi o per intravedere un fratello, uno zio, una nonna, qualcuno di molto vicino insomma. Forse allora non è del tutto vero quello che affermava Tolstoj nell'incipit di Anna Karenina, ovvero che le famiglie felici si assomigliano tutte mentre ognuna è infelice a modo proprio. Anche l'infelicità, i tradimenti, le delusioni, sono universali. Così il marito infedele, il fratello con il complesso d'inferiorità, la sorella con tendenze saffiche, la cognata arrampicatrice, il vecchio patriarca che non molla le redini, l'anziana madre che riesce a tenere tutto e tutti sotto controllo, ecc., sono dei modelli universali che, se tratteggiati con la prosa sapiente e l'ironia inconfondibilmente british di Elizabeth Jane Howard, non rischiano di trasformarsi in banali stereotipi ma in veri e propri ritratti di persone in carne ed ossa, in una nostra famiglia immaginaria insomma.

Ciò che mi ha colpito maggiormente in questo primo volume della saga è il crescendo di pathos nel romanzo. La Howard introduce la storia in modo molto rassicurante, descrivendo tre generazioni di Cazalet cordialmente riunite nella casa di famiglia durante le vacanze estive alla vigilia della seconda guerra mondiale. Apparentemente sembrano tutti sereni e felici ma... un po' alla volta l'autrice inizia a sollevare i tappeti e a scoprire la polvere, che non risparmia nessun componente della grande famiglia Cazalet. Elizabeth Jane Howard non ha peli sulla lingua e, per essere una donna nata nel primo dopoguerra, direi che non ha neppure tanti tabù. Senza dubbio l'elemento più sorprendente della sua opera è proprio la modernità dello sguardo e la freschezza della sua prosa.




La sua biografia d'altro canto parla da sè. Londinese doc, classe 1920, la Howard si è sempre contraddistinta per la sua visione della vita molto moderna e disincantata, frutto di un'infanzia agiata ma infelice. Figlia di un ricco mercante di legnami e di una ex star del balletto russo perennemente depressa per aver dovuto rinunciare alla sua carriera, Elizabeth fu ripetutamente abusata dal padre ed ebbe un rapporto molto complesso con gli uomini, che seduceva con estrema facilità grazie al suo fascino e alla sua indipendenza. Dopo due matrimoni falliti in breve tempo e molte relazioni con intellettuali del suo tempo, nel 1965 si sposò con Kingsley Amis, al fianco del quale trascorse venti anni molto burrascosi. Non si sentì mai artisticamente inferiore al marito, anzi, e il suo grandissimo successo, seppur tardivo, ne è la conferma.

La saga dei Cazalet  è stata la sua ultima fatica ed è il romanzo che l'ha fatta conoscere al grande pubblico, anche se le opere precedenti l'avevano già consacrata come una delle più grandi autrici britanniche del '900. Di lei Martin Amis disse: "è la scrittrice più interessante della sua generazione" e soltanto a lei si sentì sempre debitore per aver intrapreso la sua carriera di scrittore.

Mi fa piacere dirvi che La saga dei Cazalet è composta da cinque volumi e che quindi avremo di che leggere da qui all'autunno del 2017. L'uscita del secondo volume è prevista per la primavera 2016... non vedo l'ora! Nel frattempo tantissimi complimenti all'editore Fazi che ultimamente non sbaglia un colpo e neppure una copertina!








Elizabeth Jane Howard
Gli anni della leggerezza
La saga dei Cazalet
Traduzione di Manuela Francescon
Fazi Editore











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