Father and Son | Claudio Bisio



"Penso a come è stato facile amarti da piccolo. A quanto è difficile continuare a farlo ora che le nostre stature sono appaiate, la tua voce somiglia alla mia e dunque reclama gli stessi toni e volumi, gli ingombri del corpo sono gli stessi." Michele Serra

Cosa significa essere padri oggi? A questa domanda epocale cerca di dare una risposta Claudio Bisio nella pièce teatrale Father and Son, ispirata a Gli sdraiati e Breviario comico di Michele Serra.

In un serratissimo e sfrenato monologo, senza veli e senza attenuanti, alternando momenti drammatici ad altri più ironici - talvolta anche comici - Bisio dà voce alle riflessioni di Serra sulle difficoltà dei padri di oggi a comunicare coi propri figli, a mettersi in un qualsiasi modo in contatto con loro.

Figli indolenti, pigri, menefreghisti, disordinati, continuamente connessi a qualche apparecchio, prevalentemente in posizione sdraiata, apparentemente disinteressati al mondo che li circonda eppure capaci di sorprendere i loro padri con risposte spiazzanti o risultati insperati.

Padri che vorrebbero trasmettere i propri valori ai figli, ma si rendono conto per primi di quanto essi siano quotidianamente contraddetti dalla realtà in cui viviamo. Padri che mettono in discussione innanzitutto sé stessi, la propria inadeguatezza al ruolo di genitori perchè, come ha detto Freud, quello di genitore è il mestiere più difficile al mondo.

Padri che vorrebbero essere amici dei propri figli ma anche modelli di riferimento e temono di fallire sia in questo che in quello. "Forse chiedendo loro di essere ordinati pretendiamo da loro troppo poco, li sottovalutiamo..." riflette Bisio/Serra. Ci sentiamo fragili, impotenti e chiediamo poco ai nostri figli per paura di farli soffrire, di farli sentire inadeguati. Probabilmente però, quella che a noi sembra inadeguatezza è solo un modo diverso di vivere la vita. Quando arriveremo a capire questo, se lo accetteremo, allora potremo invecchiare serenamente.

Bisio è perfettamente a suo agio in questo ruolo, che è letteralmente ritagliato su di lui. Si muove con grande spontaneità sulla scena e passa con lievità dai brani più drammatici a quelli più ironici. Il climax lo raggiunge, a mio avviso, nella scena in cui descrive i pensieri del padre mentre è in fila per i colloqui con i professori del figlio ed è costretto, suo malgrado, ad ascoltare i discorsi farneticanti di una madre che lo precede. Per chi, come me, è genitore di figli adolescenti è praticamente impossibile non identificarsi con questo padre, non riconoscere in lui le nostre ansie, le nostre difficoltà, le nostre debolezze di genitori del terzo millennio.

Bravissimo Claudio Bisio, che è riuscito a commuovermi fino alle lacrime, ma bravissimi anche i musicisti, Laura Basso al violino e Marco Bianchi alla chitarra, che interagiscono con lui in questo show di parole e musica composta da Paolo Silvestri. Complimenti anche al regista, Giorgio Gallione, per l'originale e raffinata messa in scena.

Per chi non volesse perderselo, ecco le prossime date:

3-5 marzo Carpi, Teatro Comunale
6-8 marzo Pavia, Teatro Fraschini
10 marzo Todi, Teatro Comunale
11-15 marzo Perugia, Teatro Morlacchi
17-22 marzo Mestre, Teatro Toniolo
24 marzo - 3 aprile Milano, Teatro Strehler

A tutti quelli che non potranno godersi lo spettacolo non resterà che consolarsi leggendo il bellissimo libro di Michele Serra.


Michele Serra
Gli sdraiati
Feltrinelli
2013
ISBN 9788807018343 

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