Bijou di Patrick Modiano, un vero gioiello







Se vogliamo conoscere il senso dell'esistenza, dobbiamo aprire un libro: là in fondo, nell'angolo più oscuro del capitolo, c'è una frase scritta apposta per noi. 
Pietro Citati
 
Questo bel signore maturo, che risponde al nome di Patrick Modiano, è l'autore francese che qualche mese fa si è aggiudicato niente pò pò di meno che il Premio Nobel per la letteratura. Prima di quel momento quasi nessuno aveva sentito parlare di lui. Non stupisce tanto che lo ignorassero gli italiani - che come si sa è un paese di pochissimi lettori e di moltissimi autori - ma è riuscito a sorprendere anche i suoi connazionali e a fregare tutti gli scommettitori sbaragliando i pronostici degli addetti ai lavori.

In realtà Modiano non è nuovo ai premi: nel 1978 aveva vinto il Premio Goncourt con il romanzo Rue des boutiques obscures e ha senz'altro goduto di grande notorietà in quegli anni. Il Premio Goncourt d'altro canto è una garanzia di qualità eccellente. Istituito nel 1896 per volere dello scrittore Edmond de Goncourt, premia ogni anno la migliore opera d'immaginazione in prosa pubblicata ed è stato assegnato ad autori di grandissimo calibro come Marcel Proust, André Malraux, Simone de Beauvoir, Romain Gary, Michel Houellebecq, tanto per citarne qualcuno.

Tornando a noi, vorrei parlarvi del suo "racconto lungo" Bijou. Ho scelto di aprire questa mini recensione citando una bellissima frase di Citati (oops, citare citati è anche un bel gioco di parole!) perchè è proprio ciò che ho provato leggendo questo libro: tra le righe, negli angoli più oscuri dei capitoli, ho trovato non una sola, ma tantissime frasi scritte apposta per me. Da molto tempo infatti vorrei scrivere una storia sull'abbandono materno, sul segno indelebile che questa scelta drammatica lascia nella vita di chi lo subisce. Mi piacerebbe tanto poterlo fare, soprattutto per rendere omaggio a mia madre, che purtroppo visse quell'abbandono in prima persona. Ma sono perfettamente consapevole di non essere in grado di farlo come vorrei, senza correre il rischio di banalizzare un tema così importante e doloroso. Modiano invece c'è riuscito superbamente e nello spaesamento di Bijou, all'inseguimento di una donna sconosciuta in cui crede di aver riconosciuto la madre per le vie di Parigi, nel dolore da lei provato al ripercorrere i luoghi della sua infanzia e al rivivere i momenti del suo abbandono, ho ritrovato lo stesso dolore indicibile che ha accompagnato come un'ombra, per tutta la sua vita, mia madre. Fosse anche soltanto per questo, Modiano secondo me si è ampiamente meritato il Nobel.

Patrick Modiano
Bijou
Einaudi
pag. 125




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