I pesci non hanno gambe, di Jón Kalman Stefánsson



"Abbraccio è senza dubbio la parola più bella in ogni lingua. Usare entrambe le braccia per toccarsi, creare un anello intorno a un'altra persona, unirsi a lei, per un attimo, due persone che diventano una nel flusso della vita, sotto il cielo aperto, e magari un cielo senza Dio." 
J. K. Stefánsson

Nascere in Islanda è un'esperienza che ti lascia il segno. Quest'isola così lontana da tutto, semidisabitata, con un clima così ostile e i suoi interminabili inverni senza luce, è un ambiente eccezionale in cui possono sopravvivere soltanto persone eccezionali. Se, come me, amate i libri di Jón Kalman Stefánsson, capirete senz'altro di cosa sto parlano.

Leggere i romanzi di Stefánsson non è una passeggiata. Le sue storie riuscirebbero a piegare una solida quercia come se fosse un'esile canna di bambù al vento. Con il suo stile poetico e rassicurante, apparentemente semplice ma in realtà ricchissimo di suggestioni, Stefánsson ha il dono di trascinare il lettore negli abissi più bui dell'animo umano per poi elevarlo fino a sfiorare le stelle della gelida notte polare.

Non voglio parlarvi della trama de I pesci non hanno gambe: non avrebbe alcun senso raccontarvi delle pene di Ari, poeta ed editore, che torna in Islanda per cercare di ricostruire la sua vita andata in frantumi, o della sua bellissima nonna Margrét, che un secolo prima era ritornata piena di sogni dal Canada per ritrovare il suo amore e si era lentamente lasciata soffocare dalla vita quotidiana in un villaggio di pescatori.

Ciò che invece voglio dirvi - e lo griderei se potessi da quanto ne sono convinta - è che se non leggerete i suoi romanzi, uno qualsiasi dei suoi romanzi, non saprete mai fino a che punto le parole possano toccare l'anima spogliando la vita dalle inutili sovrastrutture per restituircela nella sua essenziale purezza e bellezza, perché "non dovremmo mai negarci di guadare le cose belle, la vita è troppo breve e incerta per distogliere lo sguardo".


Jón Kalman Stefánsson
I pesci non hanno gambe
Storia di una famiglia
Traduzione di Silvia Cosimini
Iperborea




Commenti

Post più popolari